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giovedì 24 febbraio 2011

Abusi sulla figlia 11enne arrestato il padre padrone nel ferrarese

Ferrara, 23 febbraio 2011 - Una volta un bacio sulla bocca, in altre occasioni le avances si manifestavano con palpeggiamenti nelle parti intime. In altre ancora, durante la doccia fatta insieme, con quelle mani che, d’improvviso, si allungavano sul corpicino indifeso. Atti commessi sulla figliastra undicenne, lui che di anni ne ha 30 in più e che per gesti commessi in un recente passato su un’altra minore è già stato condannato a sette anni di reclusione. «Sono stato io — ha confessato l’imputato davanti al giudice —, sentivo delle voci nella mia testa».

Dramma. Una storia squallida, devastante finita nel chiuso dell’aula del gup Monica Bighetti che ha condannato, in abbreviato, il 41enne ferrarese a due anni di reclusione (cinque quelli richiesti dalla Procura). Gli abusi contestati sono poco meno di una decina, andati avanti dalla fine del 2007 fino ai primi mesi dell’anno successivo in un’abitazione della città.

Lì viveva la ragazzina, la madre di 34 anni e il patrigno convivente di quest’ultima finita anche lei in guai molto seri. La donna, a sua volta, doveva difendersi dall’accusa di omesso controllo. In pratica sapeva delle violenze del compagno sulla figlia, secondo gli addebiti, ma non avrebbe fatto nulla per fermarle.

La sua posizione, seppur stralciata, è stata discussa qualche mese fa in udienza preliminare e alla fine il tribunale ha dichiarato il non luogo a procedere. Assolta. Contro la trentaquattrenne non vi erano prove, anche la figlia quando venne sentita in audizione protetta disse chiaramente che alla mamma non aveva mai detto niente prima della denuncia che fece esplodere la bufera.

Confessione. Ben diversa invece la posizione dell’ex convivente. In aula, tra deliri e non ricordo, il 18 maggio ha confessato gran parte dei fatti. «Sentivo delle voci», ha ripetuto più volte nell’arco del suo esame. L’avvocato Fabio Anselmo, sempre la primavera scorsa, era riuscito ad ottenere una perizia psichiatrica: il perito del giudice aveva confermato la perdita di controllo del ferrarese alle proprie pulsioni sessuali irrefrenabili, ma queste tuttavia non avevano limitato o scemato la sua capacità di intendere e volere. Dal 13 marzo 2010 si trova in carcere sempre per violenza sessuale.

Carcere. Il motivo? La condanna, divenuta definitiva in quella data, di sette anni per aver abusato in passato di un’altra ragazzina minorenne. Recidivo. Ora i nuovi guai e la nuova condanna. E’ rinchiuso all’Arginone dove vi rimarrà a lungo.

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