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domenica 27 febbraio 2011

yara è stata trovata ma morta non lontano da casa

Yara è morta, il corpo non lontano da casa
E ora si apre un giallo sul ritrovamento

La scoperta in un campo a 10 km da Brembate: indosso gli stessi abiti del giorno in cui sparì nel nulla. Gli inquirenti: difficile sia stata trasportata di recente, ma testimoni affermano che quella zona era stata attentamente perlustrata

BREMBATE - Si sono conclusi nel modo più drammatico tre mesi di angoscia. E' stato trovato il cadavere della giovane Yara Gambirasio (FOTO 1), scomparsa esattamente il 26 novembre a Brembate di Sopra. Il corpo della tredicenne è stato rinvenuto in una campo tra Madone e Chignolo d'Isola, a una decina di chilometri da Brembate di Sopra, il paese in cui la ragazza viveva con la famiglia, e a poche centinaia di metri dal centro di coordinamento delle ricerche. Era abbandonato in un campo incolto, fra l'erba alta, in posizione supina.

I rilievi sul luogo del ritrovamento 2

Il giallo. Yara era scomparsa il 26 novembre scorso. Ed è giallo su come il suo corpo possa essere arrivato in quel campo. C'è chi sostiene che possa essere stato portato lì addirittura in mattinata. Gli investigatori stanno ascoltando un testimone che dice di aver visto un'auto partire a tutta velocità dal sentiero dove è stato rinvenuto il corpo. Lo stato di decomposizione, però, sembra rendere insostenibile questa tesi: saranno gli accertamenti scientifici da eseguire nei prossimi giorni a confermarla o smentirla. Gli investigatori hanno acquisito le immagini
di alcune telecamere delle ditte che si trovano non lontano dal luogo del ritrovamento. E Giovanni Valsecchi, capo della Protezione civile di Brembate, conferma che "la zona è stata perlustrata e controllata più volte in questi tre mesi". Alcuni testimoni comunque hanno riferito di aver saputo da altri (e quindi indirettamente) che un'auto è stata vista oggi sfrecciare in via Bedeschi, fermarsi per un attimo e poi ripartire. Sempre secondo le voci, una vettura sarebbe stata effettivamente trovata abbandonata nella zona, ma questo ulteriore particolare è stato smentito dagli investigatori.
Ma il corpo di Yara "era nascosto dalle sterpaglie, non così in vista da poter essere notato da chi attraversava la zona". precisa un inquirente. Inoltre, secondo un investigatore "nessuno ha mai parlato di una macchina vista allontanarsi a tutta velocità".

Intorno alle 20 è arrivata sul luogo del ritrovamento Cristina Catteneo, anatomopatologa specializzata nelle indagini sui cadaveri decomposti. Molto probabilmente la professionista è stata chiamata dagli investigatori proprio per valutare dallo stato del corpo e dalla postura la compatibilità con un abbandono improvviso e recente. Secondo indiscrezioni, lo stato del cadavere sarebbe di estrema fragilità, ma la parola definitiva non è stata ancora detta dagli investigatori, che al momento si riservano su entrambe le ipotesi.
L'autopsia sul corpo della ragazza sarà effettuata lunedì. Agli accertamenti autoptici dovrebbero partecipare, oltre al medico legale, anche un patologo e un genetista. Il corpo della ragazza è stato trasportato in serata all'Istituto di medicina legale di Milano. Alla partenza del feretro, applausi e pianti delle persone che si erano raccolte vicino al luogo del ritrovamento. Poco prima, avevano lasciato il luogo del ritrovamento sia il Questore di Bergamo, Vincenzo Ricciardi, sia il magistrato titolare dell'inchiesta, Letizia Ruggeri.

Luca Aresu, un giovane di Madone (bergamo) che ha partecipato tra novembre e dicembre alle ricerche di Yara con alcuni amici alpini e che spesso ha attraversato la zona dove oggi è stato trovato il cadavere della ragazza facendo jogging, esclude che il corpo sia rimasto lì per tre mesi. "E' una zona dove sono andato spesso a correre e che ho attraversato anche con il mio setter almeno un paio di volte. L'avremmo trovata diecimila volte. Tanta altra gente è passata di lì con i cani". Aresu definisce "remota" anche l'ipotesi che il corpo sia stato trasportato dal torrente Dordo che scorre nella zona di campagna dove è stato trovato il cadavere.
"Il corpo di Yara, pochi giorni fa non era nel punto in cui è stato trovato oggi": ne è sicuro Pierluigi Marra, sindaco di Chignolo d'Isola. "In questa zona - ha spiegato Marra - le squadre della Protezione civile e della polizia locale hanno effettuato diverse perlustrazioni, almeno tre, proprio lungo il sentiero in cui è stato trovato il cadavere".

La scoperta. A scoprire il corpo della tredicenne nascosto tra la fitta vegetazione del campo incolto, sarebbero stati dei ragazzi che stavano facendo volare un aereo da modellismo caduto proprio dove si trovava il cadavere. I giovani hanno avvertito un familiare che era con loro e che ha immediatamente chiamato gli investigatori.  Quest'ultimi hanno identificato Yara con indosso i resti dei vestiti che aveva la sera della scomparsa. Anche l'apparecchio per ortodonzia insieme con l'abbigliamento, ha convinto gli investigatori di trovarsi di fronte al cadavere della ragazzina. I ragazzi sono stati sentiti a lungo dagli inquirenti per cercare di ricostruire esattamente il momento del ritrovamento del corpo ed anche per capire se abbiano visto qualcosa utile alle indagini.

Arrivano gli Ert. Sul posto sono stati chiamati a intervenire gli Ert, gli Esperti ricerca tracce della polizia, un reparto che dipende direttamente dalla Direzione centrale anticrimine. Si tratta degli stessi uomini intervenuti nell'omicidio del piccolo Tommaso Onofri, il bimbo rapito e ucciso a Casalbaroncolo. Gli Ert dispongono di apparecchiature altamente tecnologiche come il crimescope, un sistema di illuminazione a lunghezza d'onda selettiva per la ricerca di tracce, il sistema di misura laser tipo distanziometro, il metal detector selettivo, sistemi per evidenziare le impronte presenti o tracce di sangue.

Il precedente. Nella zona del ritrovamento, che è stata completamente transennata, ci sono molti capannoni, alcuni in costruzione, e il campo, molto esteso, si sviluppa proprio al termine degli edifici. L'area, in via Bedeschi, è la stessa in cui il 16 gennaio scorso era stato trovato il cadavere di un dominicano di 26 anni, ucciso probabilmente dopo una lite in discoteca.

L'annuncio in chiesa. "Devo darvi una brutta notizia. E' stato ritrovato un corpo, dovrebbe essere quello di Yara": così il parrocco di Brembate di Sopra, don Corinno Scotti si è rivolto ai suoi parrocchiani al termine della messa serale. Il sacerdote ha usato tutta la cautela del caso, ma fra i presenti c'è stato un profondo fremito e una sorta di boato ha percorso la chiesa. Il sindaco di Brembate di Sopra ha annunciato agli abitanti che, quando la tragica notizia sarà ufficialmente confermata, verrà proclamato il lutto cittadino.
Don Corinno ha descritto come "molto scosso" il padre di Yara. "Sono stato da loro con il sindaco - racconta il sacerdote - e ho parlato con il papà, la madre non se l'è sentita. Non ci siamo detti molto, l'ho abbracciato e mi è parso molto scosso, ma di una forza come sempre esemplare. Di fronte a una notizia tremenda come questa è stato molto dignitoso".

 
(26 febbraio 2011)

giovedì 24 febbraio 2011

BLOG-NEWS.IT UN NUOVO MODO DI FARE BUONA INFORMAZIONE E LIBERA!!

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MAXIRISSA CON FUCILI ALL AQUILA 3GIOVANI FERITI GRAVEMENTE

L’Aquila. Un apprezzamento di troppo fatto ad alcune ragazze ha scatenato la violenta rissa avvenuta ieri sera all’interno di un locale che si trova nei pressi della stazione ferroviaria a L’Aquila. Uno studente universitario, infatti, aveva infastidito con pesanti apprezzamenti delle ragazze che in quel momento ballavano con alcuni amici. Questi ultimi hanno subito reagito, facendo scatenare la rissa.

A quel punto uno studente, di origine calabrese, ha chiamato al cellulare il fratello che è giunto precipitosamente sul posto a bordo di una Fiat croma, ha investito alcuni ragazzi che si trovavano all’esterno del locale, è sceso dall’auto impugnando un fucile e, mentre minacciava i presenti, ha fatto salire a bordo dell’auto il fratello e insieme si sono dati alla fuga.

Sul posto è subito intervenuta la Squadra Volante della Questura de L’Aquila ed un’ambulanza che ha trasportato i feriti al Pronto Soccorso. Immediatamente sono partite le ricerche dell’auto, ritrovata poi nella zona di Pettino. Ne è seguita una perquisizione effettuata all’interno dell’abitazione, dove è stato rinvenuto il fucile, posto sotto sequestro.

I responsabili sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria e l’autovettura sequestrata. Gli autori della rissa sono stai denunciati in stato di libertà per i reati di rissa, lesioni personali ed omissione di soccorso. I tre ragazzi feriti, invece, sono stati medicati dai medici del pronto soccorso per ematomi e fratture, giudicati guaribili con una prognosi fino a trenta giorni.

Bimbi di etnia rom morti nel rogo, Alemanno accusato di omicidio colposo

ROMA - Il sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato denunciato per l'omicidio colposo dei quattro bimbi rom morti nel rogo di una baracca a Tor Fiscale lo scorso 6 febbraio a Roma. L'ex senatore dei Verdi e ora presidente dell'associazione "A buon diritto" Luigi Manconi ha presentato questa mattina in procura un esposto per denunciare l'inerzia del primo cittadino della capitale che avrebbe «omesso completamente lo svolgimento dei suoi doveri. Si tratta di un esposto dettagliato - ha spiegato Manconi - tutto è tranne che una provocazione. Non è un atto retorico o demagogico ma un'azione giudiziaria. Quella di Alemanno è una gestione totalmente irresponsabile del fenomeno».

Per il portavoce di Alemanno l'accusa è irricevibile. «Reputo davvero squallido e vergognoso - ha commentato Simone Turbolente - che a distanza di due settimane dall'accaduto ancora qualcuno abbia voglia di speculare sulla tragedia. In merito alla farneticazione dell'ex senatore dei Verdi di "l'inerzia" rispetto alle segnalazioni, gli facciamo presente, cosa già chiarita per tutti ma, evidentemente non per lui, che la segnalazione ricevuta faceva riferimento a un diverso campo rispetto a quello nel quale si è verificata la tragedia e che il campo segnalato era stato sgomberato a dicembre».

Sono diverse le accuse mosse al primo cittadino. Una comunicazione del comandante dei carabinieri del Lazio Vincenzo Senatore, datata 4 maggio 2010, in cui si informava il gabinetto del sindaco dell'insediamento abusivo e dell'alto rischio di incendio a causa della presenza di fornelli da campeggio e bombole gpl, due lettere, una inviata dalla Polizia municipale il 21 maggio 2010 e l'altra dalla presidente del IX municipio Susi Fantino una settimana dopo, in cui si denunciava la situazione «drammatica» dell'insediamento. Sono questi alcuni dei documenti a cui si fa riferimento nell'esposto e con i quali si accusa Alemanno di omissioni nella sua funzione pubblica.

«Quel luogo era stato segnalato più e più volte all'amministrazione - ha detto il presidente del IX Municipio di Roma Susi Fantini - La cosa che fa riflettere è che nei rapporti dei sopralluoghi dei carabinieri si parla dell'alto rischio d'incendi che potevano essere causati dalla vicinanza di fornelli e bombole gpl a materiali come legni o stracci». «Il sindaco riveste una funzione di garanzia di controllo del territorio in quanto ufficiale di Protezione civile - ha spiegato l'avvocato Alessandro Gamberini -. Nonostante i tanti avvisi inviati non ci sono notizie che attestino iniziative da parte del sindaco per risolvere la situazione».

Ferrara, al via sperimentazione del professor zamboni

Entro fine mese, il comitato etico dell' Azienda Ospedaliero - Universitaria, sceglierà tra gli istituti che si occupano di sclerosi multipla, quelli che parteciperanno allo studio per dimostrare la correlazione tra Ccsvi e la malattia

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tratta dai dizionari Zanichelli | | condividi Una ricercatrice al microscopio (foto Newpress)Ferrara, 23 febbraio 2011 - Saranno selezionati, entro fine mese i centri italiani che parteciperanno alla sperimentazione per il metodo Zamboni, che vuole dimostrare una correlazione fra la Ccsvi e la sclerosi multipla.

La responsabile dell’Unità Operativa di Neuroepidemiologia della Fondazione Irccs dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano oltre che Chairperson dello Steering Committee del Progetto, Graziella Filippini e il dottor Gabriele Rinaldi, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Ferrara, centro coordinatore e promotore del protocollo, hanno definito il punto sullo stato dei lavori.

I centri italiani che si occupano di sclerosi multipla sono stati invitati a partecipare allo studio. Una commissione ha stabilito le regole per l’accreditamento dei centri; il risultato della selezione sarà disponibile entro la fine di febbraio ed i centri accreditati saranno responsabili dell’applicazione dell’intero protocollo dello studio.

La lista dei centri non verrà divulgata. Entro fine febbraio il comitato etico dell’azienda ferrarese ratificherà anche gli ultimi emendamenti del protocollo dei costi. L’Ufficio Stampa dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Ferrara fa sapere anche che sarà l’unico organismo autorizzato a ricevere e a divulgare informazioni relative allo studio, una volta che queste abbiano ricevuto l’approvazione da parte dello Steering Committee.

Ha precisato l’azienda con una nota: "Le informazioni provenienti da altri enti e/o associazioni sono da considerarsi non ufficiali. La cadenza delle informazioni sarà al massimo di tre mesi".

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Abusi sulla figlia 11enne arrestato il padre padrone nel ferrarese

Ferrara, 23 febbraio 2011 - Una volta un bacio sulla bocca, in altre occasioni le avances si manifestavano con palpeggiamenti nelle parti intime. In altre ancora, durante la doccia fatta insieme, con quelle mani che, d’improvviso, si allungavano sul corpicino indifeso. Atti commessi sulla figliastra undicenne, lui che di anni ne ha 30 in più e che per gesti commessi in un recente passato su un’altra minore è già stato condannato a sette anni di reclusione. «Sono stato io — ha confessato l’imputato davanti al giudice —, sentivo delle voci nella mia testa».

Dramma. Una storia squallida, devastante finita nel chiuso dell’aula del gup Monica Bighetti che ha condannato, in abbreviato, il 41enne ferrarese a due anni di reclusione (cinque quelli richiesti dalla Procura). Gli abusi contestati sono poco meno di una decina, andati avanti dalla fine del 2007 fino ai primi mesi dell’anno successivo in un’abitazione della città.

Lì viveva la ragazzina, la madre di 34 anni e il patrigno convivente di quest’ultima finita anche lei in guai molto seri. La donna, a sua volta, doveva difendersi dall’accusa di omesso controllo. In pratica sapeva delle violenze del compagno sulla figlia, secondo gli addebiti, ma non avrebbe fatto nulla per fermarle.

La sua posizione, seppur stralciata, è stata discussa qualche mese fa in udienza preliminare e alla fine il tribunale ha dichiarato il non luogo a procedere. Assolta. Contro la trentaquattrenne non vi erano prove, anche la figlia quando venne sentita in audizione protetta disse chiaramente che alla mamma non aveva mai detto niente prima della denuncia che fece esplodere la bufera.

Confessione. Ben diversa invece la posizione dell’ex convivente. In aula, tra deliri e non ricordo, il 18 maggio ha confessato gran parte dei fatti. «Sentivo delle voci», ha ripetuto più volte nell’arco del suo esame. L’avvocato Fabio Anselmo, sempre la primavera scorsa, era riuscito ad ottenere una perizia psichiatrica: il perito del giudice aveva confermato la perdita di controllo del ferrarese alle proprie pulsioni sessuali irrefrenabili, ma queste tuttavia non avevano limitato o scemato la sua capacità di intendere e volere. Dal 13 marzo 2010 si trova in carcere sempre per violenza sessuale.

Carcere. Il motivo? La condanna, divenuta definitiva in quella data, di sette anni per aver abusato in passato di un’altra ragazzina minorenne. Recidivo. Ora i nuovi guai e la nuova condanna. E’ rinchiuso all’Arginone dove vi rimarrà a lungo.

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martedì 15 febbraio 2011

TRANSILVANIA NEWS ENTRA A FAR PARTE DELLA REDAZIONE ONLINE DI INFORMAZIONE LIBERA NET1NEWS

ANCHE TRANSIVLANIA NEWS è GIA MEMBRO DELLA LIBERA INFORMAZIONE NET1NEWS PERCHE è STATA AMMESSA DALLO STAF DI REDAZIONE AVENDO I REQUISITI RICHIESTI DAL REGOLAMENTO EDITORIALE

venerdì 11 febbraio 2011

l onorevole tiziana maiolo ex fli è memhro del gruppo fb riaperto acciacca lo zingaro

Link al gruppo "acciacca lo zingaro" riaperto dall’estrema destra rumena con la benedizione di Forza Nuova, Vittorio Aliprandi (già conosciuto per le sue esternazioni anti-zingaro) e con l’aggiunta della Maiolo che ha aderito dando l’appoggio, anche, all’estrema destra rumena.


Il gruppo incriminato e tanto discusso nei palazzi del potere è stato riaperto dall'estrema destra della Romania Noua Dreapta pochi minuti dopo l'oscuramento di quello precendente fatto da Forza Nuova Roma Sud.

Ecco la prova regina che Vittorio Aliprandi Consigliere Pdl e l'assessore Tiziana Maioli ex fli hanno aderito al gruppo acciacca lo zingaro. Ecco alcuni estratti dal gruppo incriminato dallo stesso Alemanno e Polverini:

"Grazie Vittorio Aliprandi e Tiziana Maioli per l'appoggio che date all estrema destra Noua Dreapta di Romania siete gia membri del gruppo "acciacca lo zingaro. Grazie davvero dalla Noua Dreapta (estrema destra della romania)".


















(Gruppo acciacca lo zingaro riaperto dall'estrema destra neonazista romeno Noua Dreapta):
Gruppo anti-etnia rom; anti-etnia sinti (zingari); anti-Turchia (Islam); creato dall'Estrema Destra di Romania in supporto a quello di prima fatto da Forza Nuova Roma essendo gemellati poltiicamente nel Fronte nazionale europeo.

Vorrei precisare, però, che l'etnia rom non sta per Romania; l'etnia rom non vuol dire affatto Romania ma si tratta di un ceppo indiano che comprende varie nazionalità (vedere il link informativo di Forza Nuova).


acciacca lo zingaro gruppo fb oscurato ha riaperto grazie all estrema destra della romania

la pagina facebook acciaccalo zingaro ha fatto ritorno sotto l efgidia stavolta dell estrema destra della romania con il supporto sempre di forza nuova

eccolo lo stralcio del gruppo incriminato!!

http://www.facebook.com/home.php?sk=group_182462771792084&ap=1

lunedì 7 febbraio 2011

i rom non sono romeni

Quando si sente parlare di "Zingari" o di "Rom" italiani il pensiero vola immediatamente a popolazioni di origine rumena, stanziatesi in tempi recenti sul territorio nazionale. In realtà la popolazione zingara e rom italiana ha origini assai diverse , e con le sue tante sfaccettature eterogenee e ricche di fascino, può vantarsi di affondare le proprie radici in tradizioni antichissime quanto generalmente sconosciute . Su segnalazione e richiesta del lettore Roberto Valentini segnaliamo allora un dettagliato articolo sulla cultura zingara , che consentirà di comprendere ed apprezzare al meglio le usanze di una cultura notevole, spesso guardata da molti italiani con ingiustificato sospetto e bieco pregiudizio. Per leggere l'intero articolo è sufficiente cliccare sul rettangolo in basso.

Vercelli, litiga e uccide la moglie

L'uxoricida si è costituito dai Cc
Ha ucciso la moglie dopo un litigio, poi si è consegnato ai carabinieri che lo hanno arrestato. Protagonista un uomo di 49 anni, Daniele Sciatriani, di Riva Valdobbia, piccola frazione del Vercellese. La vittima, Maria Rosa Vaglio, di 53 anni, è stata colpita più volte con un coltello da cucina. I due coniugi gestivano un negozio di alimentari.

All'omicidio ha assistito la figlia 14enne della coppia, che ha sentito le urla della mamma e, accorsa, l'ha vista agonizzante. La coppia ha altri due figli maggiorenni che non abitavano più con i genitori. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Borgosesia che stanno ricostruendo il movente del delitto: il litigio pare comunque legato a dissidi familiari.

Ultimo aggiornamento ore 09:55

Torino, 25enne stuprata da branco

Una ragazza di nazionalità marocchina di 25 anni è stata violentata da un gruppo di coetanei nella notte fra venerdì e sabato nel Torinese. I presunti responsabili sono stati individuati dalla polizia del capoluogo piemontese che li ha arrestati. La violenza, stando alla ricostruzione dei fatti, è avvenuta in un appartamento ed è stata la stessa ragazza, riuscita a fuggire, a chiamare i soccorsi.

Le persone sottoposte a fermo dalla Squadra Mobile della Questura di Torino sono al momento tre. Gli investigatori, però, non escludono che possano esserci responsabilità a carico di altre persone per cui continuano a mantenere il riserbo totale sull'intera vicenda. Anche le indagini continuano a ritmo serrato per verificare le versioni fornite dalla ragazza e dal suo fidanzato, che - stando agli elementi emersi in serata - si trovava nella stessa casa nella quale è avvenuta la violenza. I due sarebbero fuggiti insieme e sarebbero così riusciti ad allontanarsi e a chiedere aiuto.

A quanto si apprende, la violenza sarebbe avvenuta in casa di uno degli arrestati, a San Benigno Canavese (Torino). I tre fermati, tutti connazionali della giovane, si trovano nel carcere delle Vallette e sono tenuti in isolamento per fare in modo che non possano parlarsi tra loro. La vittima dello stupro, dopo l'episodio, è stata portata in un ospedale del capoluogo piemontese, dove è stata accertata la violenza e sono stati rilevati i segni di botte che ha subito.

Rom e sinti, in Italia 150 mila nomadi

Circa 150mila i residenti nel nostro Paese. Dopo la prima guerra mondiale dall'Europa orientale circa 7mila rom, un terzo gruppo di circa 40mila è arrivato negli anni '60 e '70
Rom, sinti e camminanti costituiscono una minoranza linguistica e culturale storica, ancora non riconosciuta dalla legislazione italiana. Non ci sono dati precisi sulla loro presenza in Italia: le stime collocano tra 120.000 e 170.000 quelli residenti nel nostro Paese, di cui la metà (circa 70.000 persone) hanno la cittadinanza italiana.
Su questa presenza cerca da tempo di far luce l'Unar, l'Ufficio antidiscriminazioni creato in seno al Dipartimento per le pari opportunità, che lo scorso anno ha commissionato un'indagine sul campo realizzata dall'Iref, dalla Fondazione Don Luigi di Liegro e dalla cooperativa Codres con un focus particolare su quattro regioni-obiettivo: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.

CHI SONO. In Italia i gruppi maggiormente diffusi sono i rom (residenti in tutte le regioni italiane) e i sinti (soprattutto nel Nord e nel Centro); è poi presente una minoranza di camminanti (in Sicilia). Secondo alcune stime, le popolazioni rom di antico insediamento sedentarizzate nelle regioni del centro-sud ammontano a circa 30.000 unità e altrettanti sono i sinti residenti nell'Italia centro-settentrionale. Dopo la prima guerra mondiale sono giunti dall'Europa orientale circa 7.000 rom, mentre un terzo gruppo ben più consistente di circa 40.000
rom è arrivato in Italia negli anni '60 e '70. Infine, a seguito del crollo dei regimi comunisti nell'Europa dell'Est e alla guerra nell'ex-Jugoslavia, dal 1992 al 2000 in Italia si calcola siano arrivati da ex Jugoslavia, Albania e Romania circa 16.000 zingari, disseminati su tutto il territorio nazionale.

NON TUTELATI. Allo stato attuale, non esiste nel nostro ordinamento alcuna norma che preveda e disciplini l'inclusione e il riconoscimento delle popolazioni zingare nell'alveo delle minoranze etnico-linguistiche tutelate dall'art.6 della Costituzione. In questo "vuoto", un ruolo fondamentale è stato svolto dalla legislazione regionale. La nascita dei "campi nomadi" risale alla fine degli anni Ottanta, quando, sotto la spinta dell'emergenza causata dagli ingenti flussi migratori provenienti dall'ex Jugoslavia, le regioni decisero di realizzare programmi di intervento nel settore della tutela e della promozione culturale di queste minoranze. Attualmente, metà delle regioni italiane e la provincia autonoma di Trento si sono dotate di leggi specifiche per la loro protezione; queste leggi prescrivono che gli insediamenti debbano essere dislocati in aree metropolitane non degradate dotate di infrastrutture, elettricità, servizi igienici, acqua potabile, fognature e raccolta dei rifiuti, con facile accesso ai servizi socio-sanitari e alle scuole. Secondo la ricerca tali prescrizioni sono lungi dall'essere rispettate anche nei cosiddetti "campi autorizzati": i Comuni, responsabili della costruzione e gestione dei campi sosta, raramente ottemperano le disposizioni regionali, incoraggiando di fatto la costruzione di insediamenti abusivi.

LA MAPPA DEI CAMPI. A fronte del diffuso stereotipo che dipinge i rom come un gruppo nomade, la stragrande maggioranza degli zingari è stanziale, non avendo mai praticato alcuna forma di nomadismo. Eppure, l'istituzione stessa di "campi sosta per nomadi" incorpora l'idea che preferiscano vivere in campi isolati. Nelle 4 regioni prese in considerazione dalla ricerca ci sono 98 insediamenti. Si tratta per lo più di campi non autorizzati, composti in prevalenza da baracche e/o roulotte, spesso privi di acqua e luce. In questo scenario si discostano poche realtà insediative in cui le comunità vivono in abitazioni in muratura dotate degli essenziali servizi domestici: nella città di Cosenza risiede da anni una comunità di zingari italiani alloggiati in case popolari; allo stesso modo nel comune di Paduli (Benevento); a Lecce c'è un insediamento di Rom montenegrini che hanno preso degli appartamenti in affitto; nella città di Catania un gruppo di Rom ha trovato sistemazione in case in affitto, anche se fatiscenti. La Campania è la regione con il più alto numero di insediamenti (31). Nel complesso, si nota una forte concentrazione degli insediamenti nelle città più grandi.

MODELLO DI INTERVENTO. La ricerca sottolinea la centralità del lavoro per l'inclusione sociale di queste minoranze. Il lavoro permette di pagare l'affitto e le utenze, dà la possibilità ai genitori rom di mandare a scuola i propri figli, pagare cure mediche e avere maggiore cura della propria persona.
A sua volta l'istruzione aiuta a trovare lavoro e insegna il valore dell'igiene e della cura personale; l'abitazione è un punto fermo che aiuta a trovare lavoro, migliora le condizioni igieniche e facilita i bambini rom nel frequentare un istituto scolastico; infine la cura della persona facilita l'inserimento sia in un ambiente lavorativo che in uno scolastico.


(07 febbraio 2011) © Riproduzione riservata

Trieste, tir contromano sull'A4: morti un 36enne e figlia 17 mesi

Roma, 7 feb. (TMNews) - Grave incidente stradale ieri sera sull'autostrada A4 nel raccordo Sistiana-Trieste. Un autista turco di 55 anni, V.B., ha imboccato contromano l'autostrada e con il suo tir ha travolto diverse auto in transito. Un uomo di Trieste di 36 anni, M.G., e la figlia di 17 mesi sono morti. Almeno altre tre le persone ferite. Anche il turco è stato portato in ospedale, dove è risultato positivo all'alcol-test. Ora è in stato di fermo, in attesa delle decisioni degli inquirenti che stanno coordinando le indagini.

La dinamica dello scontro, riferisce il Gazzettino, è stato in gran parte ricostruita con le telecamere dell'Anas posizionate nel tratto dell'incidente. Le telecamere hanno infatti registrato il passaggio di un tir contromano pochi istanti prima dell'incidente. Il camion si è immesso in senso contrario e probabilmente arrivava dal vicino interporto di Fernetti. I tecnici della sala di controllo dell'Anas hanno notato il passaggio del Tir, ma era troppo tardi per intervenire.

Le registrazioni, che usualmente vengono tenute in archivio e cancellate dopo un periodo di tempo, saranno ora a disposizione degli investigatori per chiarire con precisione la dinamica del sinistro.

domenica 6 febbraio 2011

La vera storia del conte Dracula difensore dell europa cristiana!

15/01/2011


LA VERA STORIA DEL CONTE DRACULA. Il Conte Dracula, il vampiro sanguinario. Questo è ciò che ci ha consegnato la letteratura. Ma la storia racconta un’altra storia, altrettanto e forse più crudele. Quella del voivoda Vlad Tepes figlio di Dracul, sovrano di Transilvania, noto come l’impalatore. Difensore dell’Europa cristiana contro i musulmani turchi e, oggi, eroe nazionale in Romania.






Di Costel Antonescu



“Ecco la storia crudele e terribile di un uomo selvaggio e assetato di sangue, Dracula il voivoda. Di come impalò e arrostì i turchi, ladri e traditori, e li fece a pezzi come cavoli. Arrostì anche bambini e costrinse le madri a mangiarli. Molte altre cose sono scritte in questo libello, anche sulla terra su cui regnò” (Storia del voivoda Dracula, Norimberga, 1499).
“È un uomo di corporatura robusta e d’aspetto piacente che lo rende adatto al comando. A tal punto possono divergere l’aspetto fisico e quello morale dell’uomo!” (Papa Pio II)





Vlad III di Valacchia (Sighisoara, 2 novembre 1431 - ? dicembre 1476) fu voivoda (principe) di Valacchia: nel 1448, dal 1456 al 1462 ed infine nel 1476. Figlio di Vlad II Dracul, era noto come Vlad Tepes (Vlad “l’Impalatore” in lingua rumena). Negli anni della Caduta di Costantinopoli, combatté a più riprese contro l’avanzata dell’Impero ottomano nei Carpazi, provocando le ire del sultano Maometto II. Entrato in conflitto con il Regno d’Ungheria, allora retto da Mattia Corvino, venne imprigionato nel 1462 dal sovrano ungherese e ritornò al potere dopo un decennio come suo vassallo. Venne ucciso in circostanze misteriose nel 1476.


DRACULA L’IMPALATORE: DA QUI LA LEGGENDA?
Il voivoda Vlad III è stato celebre fonte di ispirazione per lo scrittore irlandese Bram Stoker per la creazione del suo personaggio più famoso, il conte Dracula, protagonista dell’omonimo romanzo. Lo strumento di tortura preferito da Vlad III fu l’impalamento. I metodi d’impalamento erano sostanzialmente due: Il primo consisteva nell’uso di un’asta appuntita che trafiggeva il condannato all’altezza dell’addome per poi issarlo in alto. La morte poteva essere immediata o sopraggiungere dopo ore di agonia. Il secondo metodo d’impalamento consisteva nell’utilizzo di un’asta arrotondata all’estremità che cosparsa di grasso veniva inserita nel retto della vittima che poi veniva issata e tenuta infilzata, il peso stesso del condannato faceva penetrare l’asta all’interno del corpo e la morte sopraggiungeva dopo anche due giorni di lenta agonia. Dracula apprese questa forma di supplizio dai turchi, adattandola poi alle sue più specifiche richieste: creò metodi diversi per impalare i ladri, i guerrieri nemici, gli ambasciatori del Sultano, i traditori ecc. I ricchi corrotti venivano impalati stendendoli più in alto degli altri o facendo ricoprire l’asta d’argento. Per i mercanti (etnia zingari o nomadi) fece incidere delle tacche sull’asta, al fine di aumentare il tempo dell’agonia. Nella città di Sibiu, nel 1460 Vlad Tepes fece impalare 10.000 persone, e cosparse alcuni corpi con miele per attirare ogni tipo di insetto. Le donne macchiatesi di tradimento nei confronti del marito venivano impalate davanti alla loro casa.
Lo stesso Dracula amava assistere all’agonia dei suppliziati, tanto da prendere l’abitudine di banchettare in mezzo alle forche su cui erano gli impalati.


LA STORIA DI FAMIGLIA
Anche se il castello di Bran viene presentato ai turisti come il castello di Dracula, in verità questo castello venne costruito dai sassoni di Brasov. Il vero castello di Dracula, ora in rovina, è situato sulle rive dell’Arges ed è la fortezza di Poenari.
Vlad Tepes, nato a Sighisoara nel 1431 e morto nel 1476 sui monti Carpazi, era un principe voivoda della Valacchia e della Transilvania, regione centrale della Romania figlio di vlad II dracul governatore della Transilvania. Per la cronaca assassinò nel 1448 all’età di soli 17 anni suo zio Vladislao II il quale era salito al trono 10 anni prima uccidendogli il padre. L’intera famiglia di Vlad venne insignita della più alta onorificenza data dal sacro romano impero “l’ordine del drago”. Tepes deriva dalla parola romena l’impalatore poiché questa era la tecnica prediletta dal conte per uccidere i suoi nemici, non per altro si vantò di questo proprio con il re d’Ungheria, in una lettera datata 11 febbraio 1462 in cui scrisse di avere ucciso con questa tecnica ben 50.883 turchi in soli tre mesi.
Si è calcolato che nel corso della sua vita mandò a morte almeno 100.000 persone, escludendo i nemici caduti in battaglia. Particolarmente selvagge furono le persecuzioni nei confronti dei mercanti tedeschi, che dalla Transilvania scendevano in Valacchia: forse per questo le cronache sulle crudeltà di Vlad vengono quasi esclusivamente dalla Germania. Successivamente risolse, a suo modo, il problema dei questuanti del regno, riunendoli in un palazzo e dando loro fuoco. Sistemata la Valacchia, si trasferì in Transilvania, dove maggiore era il malcontento per le sue efferatezze.
La prima moglie fu proprio una sedicenne transilvana, comprata per cento sacchetti d’oro, dalla quale ebbe due figli, prima che la donna si suicidasse gettandosi dalle mura del castello di Curtea de Arges, per la cui costruzione Dracula aveva organizzato una vera e propria deportazione di massa. La seconda moglie, sposata per ragioni di stato, fu invece una parente del re ungherese Mattia Corvino, che era disposto ad aiutarlo a condizione che lui s’impegnasse militarmente contro i turchi. Ma Dracula in realtà ebbe molte amanti, che spesso trattava con estrema durezza.
Negli anni 1461-62 gli eserciti del conte Dracula Vlad Tepes fermarono a più riprese l’avanzata ottomana nei Balcani Famose le battaglie di Giurgiu e di Turnu. Il 5 febbraio 1462 egli inviò al re di Ungheria, Mattia Corvino un racconto dettagliato di una spedizione anti-turca con annesse 23.000 teste, tra cui molte di donne e bambini. Dracula era molto coraggioso sul campo di battaglia, amava dirigere i propri soldati combattendo in prima fila. In quegli anni, con un esercito di soli 30.000 uomini, si oppose praticamente da solo al dilagare dei turchi, il cui esercito nei Balcani superava le 250.000 unità. Applicò anche con successo la tattica della terra bruciata, ritirandosi senza lasciare nulla all’avversario, colpendolo poi con azioni di guerriglia (per esempio assalì di notte il campo di Maometto II, facendo migliaia di vittime) e frastornandolo con la guerra psicologica, come quando sbarrava la strada al nemico alzando muraglie di cadaveri di musulmani, presi prigionieri in precedenza. Nonostante queste vittorie, fu costretto a riparare in Transilvania, lasciando la Valacchia in mano turca. Gli ungheresi di Mattia Corvino pretendevano che Vlad si convertisse al cattolicesimo latino se voleva continuare a ricevere aiuti dalla chiesa romana (il cui papa allora era Pio II) e dagli stessi ungheresi. Vlad, che era del tutto indifferente alla religione, decide di convertirsi e partecipa in modo attivo negli anni 1462-74 ad altre campagne violente anti-turche. Nel 1476, grazie agli ungheresi, viene di nuovo messo sul trono di Valacchia, ma dopo due mesi muore in una battaglia nei pressi di Bucarest: sembrava avesse la meglio, ma, postosi su una collina per controllare dall’alto la situazione, fu scoperto e con l’aiuto di alcuni boiardi traditori venne ucciso. La testa gli fu tagliata e portata a Costantinopoli. Vlad venne sepolto da un gruppo di monaci nel monastero di Snagov, dove egli stesso avrebbe voluto. Subito fiorirono leggende su di lui e sulla maledizione di quel luogo. In realtà, per evitare profanazioni del cadavere, i monaci l’avevano sepolto in un’altra tomba, poco distante. Quando questa fu scoperta da due archeologi rumeni negli anni Trenta del XX sec., di Vlad non era rimasto che un abito di seta gialla coi bottoni d’argento. Ancora oggi in Romania Vlad viene considerato un eroe dell’indipendenza nazionale, anzi in un certo senso il fondatore dello Stato nazionale rumeno, in quanto segnò il passaggio in Valacchia e Transilvania dallo stato medievale a quello moderno e centralizzato, con Bucarest che da borgo contadino si trasformò in capitale.

Transilvania: Romania sugli sci

Avventure misteriose sulle tracce di Dracula nella Romania che non ti aspetti, un luogo affascinante e divertente dove vivere tutte le emozioni dell'alta quota e del mistero di questa magica regione.



Avventure misteriose sulle tracce di Dracula nella Romania che non ti aspetti, un luogo affascinante e divertente dove vivere tutte le emozioni dell'alta quota e del mistero di questa magica regione. Leggi l'articolo: "Vacanze sulla neve nella terra di Dracula".

sabato 5 febbraio 2011

Al via a Roma “Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano”

Roma – Una mostra eccezionale che porta per la prima volta in Italia un nucleo consistente di antichi tesori romeni. Si tratta di “Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano”, esposizione che resterà ai Mercati di Traiano di Roma fino al 3 aprile 2011. In essa sono presenti 140 preziosi ori provenienti da tesori, corredi tombali e arredi liturgici dal XVII secolo a.C. al VI d.C. Infatti, grazie alla presenza di ricche miniere d’oro già nel XVII secolo a.C., l’antica Romania fu caratterizzata da una produzione artistica di altissimo livello legata al prezioso metallo. Tra gli oggetti in mostra risaltano quelli prodotti dai Daci, la popolazione resa celebre dalla conquista dei Romani guidati dall’imperatore Traiano, all’inizio del II secolo d.C. La scelta dei reperti è quindi prestigiosa ed possiede un forte valore simbolico, considerando la presenza della Colonna di Traiano, innalzata a Roma proprio dopo la conquista della Dacia ed emblema di unione tra le due culture.


Patera in oro del V sec d.C.
I reperti presenti alla mostra coprono un arco cronologico molto ampio, che va dall’Età del Bronzo (XVII secolo a.C.) al periodo bizantino (V-VI secolo d.C.), così come sono varie le loro destinazioni d’uso. La maggior parte di questi preziosi oggetti provengono dal Tesoro Nazionale conservato nella Sala degli Ori del Museo Nazionale di Storia di Bucarest. Bellissima la collana di Hinova del XII secolo a.C., proveniente dal più ricco tesoro protostorico della Romania, oltre ai famosi bracciali spiraliformi di Sarmizegetusa (la capitale della Dacia conquistata da Traiano), realizzati nel II –I secolo a.C. Non meno interessanti sono l’elmo di Poiana-Coţofeneşti, splendido prodotto dell’arte traco-getica del IV secolo a.C., il rhyton d’argento dorato (un contenitore per liquidi che veniva utilizzato principalmente durante le cerimonie religiose), la raffinata patera, piatto ampio usato nei riti religiosi e la coppia di fibule (spille) del tesoro di Pietroasa del V secolo d.C. E’ importante evidenziare la presenza di 20 dei numerosi stateri d’oro rinvenuti nella capitale della Dacia, con il nome del re Koson scritto in lettere greche. Queste monete, datate alla metà del I secolo a.C., rappresentano l’unico caso in tutta la produzione numismatica dacica nel quale compare il nome dell’autorità emittente.

transilvania tra misteri e verita!

Transilvania tra storia e mistero


via mailfai sapere ai tuoi amici quello che ti piace Romantica e ricca di fascino, la Transilvania è la meta di viaggio ideale per tutti quei viaggiatori che cercano da una vacanza la possibilità di dedicarsi a molteplici attività e di conoscere luoghi dalle atmosfere magiche in cui arte, storia e mistero si fondono creando suggestioni uniche. Questa splendida regione della Romania è particolarmente conosciuta per aver fatto da sfondo alle sanguinose vicende legate alla vita del leggendario conte Dracula e sono molti i visitatori che organizzano interessanti tour sulle orme di Vlad III esplorando i luoghi e le città in cui visse questo controverso personaggio storico.

Ma un viaggio in Transilvania non è solo mistero e storie di vampiri. Immersa nella natura tra boschi, colline e montagne, questa regione romena è un autentico tesoro impreziosito da incredibili paesaggi dominati dai Carpazi, selvaggi ed incontaminati. Tra fiumi, ruscelli e verdi boschi rigogliosi che ospitano una fauna estremamente variegata, gli amanti della natura possono vivere incredibili momenti di relax mentre gli sportivi possono dedicarsi al trekking e a lunghe escursioni, mentre nella stagione fredda, impianti sciistici all’avanguardia e località particolarmente attrezzate per praticare gli sport invernali, come Poiana Brasov, accolgono tutti i viaggiatori che vogliono cimentarsi in elettrizzanti discese in mezzo alla natura.

La Transilvania è soprattutto storia ed atmosfera, il suo incontro di culture, tra romena, sassone e ungherese, ha lasciato nel corso dei secoli incredibili testimonianze ancora oggi custodite nelle sue città, tra le più belle del Paese. Cittadelle medievali, chiese caratteristiche e numerosi castelli romantici o tetri, ma tutti ugualmente ricchi di fascino, conquistano tutti i viaggiatori in cerca di atmosfere da sogno e scorci pittoreschi tutti da immortalare. Dalla vivace Brasov, con i suoi palazzi in stile sassone, il castello di Dracula e la caratteristica Chiesa Nera, alla suggestiva Sighisoara, città natale di Vlad III e certamente una delle più belle città medievali dell’Europa dell’Est, sino ai colori tipicamente sassoni di Sibiu, nella zona centrale della regione, ogni città è un piccolo tesoro tutto da scoprire che rende la Transilvania una delle mete più affascinanti dell’Europa orientale.

Tra le mete da visitare, non può mancare una tappa a Timisoara, capoluogo di provincia, città sassone oggi conosciuta come “città dei parchi e dei giardini” che vanta origini antichissime. È stata protagonista di numerose vicende fondamentali della storia romena e oggi si presenta come un importante centro economico, commerciale, culturale e turistico, offrendo ai propri visitatori una moltitudine di testimonianze di diverse epoche storiche tra cui il Bastione e le rovine della cittadella, e l’affascinante Castello Hunianzilor.


14 Gennaio 2011

venerdì 4 febbraio 2011

approvato il federalismo di bossi|!

Federalismo fiscale approvato con la forza- Il Federalismo fiscale è stato approvato da un Consiglio dei Ministri straordinario. In giornata era stato bocciato dalla Commissione Bicamerale che aveva espresso il suo parere negativo con un voto di pareggio. Il Governo Berlusconi ha comunque tirato dritto, ignorando così il parere di Parlamento e Senato e ha approvato il Federalismo Fiscale sottoforma di decreto legge. "Abbiamo i numeri per andare avanti" ha dichiarato Silvio Berlusconi.

Accontentare Bossi per non andare alle elezioni- Silvio Berlusconi non ci pensa nemmeno ad andare alle elezioni: il braccio di ferro sul Federalismo fiscale è stato necessario per calmare gli animi di Umberto Bossi e della Lega. Gli scenari di crisi paventati dalla Lega Nord dopo il risultato della bicamerale erano stati subito placati da un vertice straordinario tra Bossi e Berlusconi, dal quale il leader del Carroccio è uscito dicendo: "Non penso ci sarà un ritorno immediato alle urne" e "Berlusconi vuole vedere l'esito della votazione sul caso Ruby".

Ennesima fiducia salva Berlusconi- Il Parlamento ha impedito ai pm milanesi di perquisire gli uffici del ragionier Spinelli. Incassata quindi l'ennesima fiducia Silvio Berlusconi si è sentito autorizzato ad approvare il federalismo fiscale con un Consiglio dei Ministri straordinario. 316 deputati su 630, una maggioranza risicata grazie a defezioni e astensioni che si è quindi espressa automaticamente su Ruby-gate e Federalismo

giovedì 3 febbraio 2011

Leonardo Greco tra Bubi e Diletta!

UOMINI E DONNE - Maria De Filippi torna con un appassionante puntata di Uomini e Donne, che promette davvero tanta suspence e moltissime emozioni, perché a tenere banco ormai da diverso tempo è la figura di Leonardo Greco, chiamato inesorabilmente ad operare la sua scelta. Una scelta che sicuramente farà discutere e parlare a lungo tutti i fan della trasmissione, perché la decisione di Leonardo Greco non è per niente semplice. Molti telespettatori pensano che la scelta di Leonardo sia scontata e invece non è così. Leonardo infatti avrà molto da riflettere: la sua decisione non è facile. Diletta e Bubi in tutto questo stanno soffrendo con Leonardo in attesa di conoscere quale sarà la sua decisione. Entrambe, sia Bubi che Barbara tengono molto a Leonardo e lui proprio per questo è molto combattuto nei sentimenti, perchè con la sua scelta inevitabilmente sarà costretto a dare un dispiacere o a Bubi o a Diletta. Secondo i ben informati però Leonardo Greco starebbe pensando proprio alla giovanissima Diletta. Come andrà a finire? Per capirlo non resterà che guardare Uomini e donne. Voi cosa fareste al suo posto: chi scegliereste tra Bubi e Diletta?

Ue riconosce il genocidio dei Rom avvenuto nella seconda guerra mondiale

Secondo il presidente del Parlamento europeo, i Rom sono stati la terza categoria più perseguitata nel corso del conflitto - L'Ue ha riconosciuto, durante la sessione plenaria del Parlamento a Bruxelles, il genocidio dei Rom avvenuto nel corso del secondo conflitto mondiale. Come spiegato dal polacco Jerzy Buzek, presidente del Parlamento europeo, "i Rom sono la minoranza etnica più numerosa all'interno dell'Unione europea", sottolineando che nel corso della seconda guerra mondiale "sono stati perseguitati come gli ebrei". Terza categoria più colpita dalle violente discriminazioni dei regimi fascisti e nazisti, sono stati "circa 220.000 i Rom sterminati per ragioni razziali", ha concluso la presidente ungherese dell'Unione, aggiungendo che "oggi, se fossero sopravvissuti, sarebbero cittadini europei".

mercoledì 2 febbraio 2011

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Auto di rom in fuga travolse famiglia, preso terzo complice

02/02/2011 - E' stato catturato un altro complice del gruppo Rom che il 21 ottobre scorso, a bordo di una Jaguar in fuga dalla polizia, travolse un'auto con a bordo una famiglia. Per le ferite riportate in quell'incidente un bimbo rischia la paralisi.

Preso. E' finita la fuga del terzo nomade che il 21 ottobre dello scorso anno a bordo di una Jaguar travolse l'auto di una famiglia, provocando il grave ferimento di un bimbo di 9 anni che adesso rischia di rimanere per sempre sopra una sedia a rotelle. La vettura, con a bordo cinque nomadi, era in fuga dalla polizia che la stava inseguendo per le vie del centro di Sesto Fiorentino. Dei cinque occupanti due, tra i quali il conducente, vennero catturati immediatamente, subito dopo il tragico incidente, mentre gli altri riuscirono a scappare, nascondendosi all'estero. I cinque componenti del gruppo sono stati comunque tutti identificati tra novembre e dicembre scorso grazie alle indagini della squadra mobile. Dagli accertamenti sarebbe emerso che i cinque, che abitavano nei campi rom della Lombardia, sarebbero stati 'in trasferta' in Toscana per commettere furti in ville e appartamenti.Sul fronte giudiziario, proprio nei giorni scorsi il Tribunale del riesame ha rivisto le misure a carico dei primi due arrestati, accusati di lesioni gravissime volontarie e resistenza a pubblico ufficiale: per il conducente sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre per l'altro arrestato obbligo di firma tre volte alla settimana. Contro la decisione del tribunale del riesame la procura ha annunciato ricorso in Cassazione. La procura ha fatto un appello affinche'' le persone che hanno assistito all'inseguimento del 21 ottobre scorso, si presentino al commissariato di Sesto per dare informazioni.

condannato a 20 anni il padre rom bosniaco

Processo rom costretta a rubare e drogarsi, chiesti 20 anni per il padre

Sono state formulate le richieste di condanna per i 10 rom di origine bosniaca che, fino all’aprile 2009, hanno sottoposto a vari generi di sevizie una giovane rom appartenente allo stesso clan familiare.



Il PM Claudio Gittardi ha contestato a vario titolo, ai parenti della ragazza, i reati di:
  • concorso in riduzione in schiavitù,
  • violenza sessuale aggravata,
  • induzione al consumo di sostanze stupefacenti.

Le condanne richieste vanno dagli 8 ai 20 anni di reclusione; la giovane, costituitasi parte civile insieme alla sorella maggiore, era riuscita a denunciare la situazione, compiendo una scelta di grandissimo coraggio, con l’aiuto del fidanzato italiano.

La pena più alta è stata invocata per il padre della 19enne, Remzija Huseinovich, che risponde di tutti i reati attribuitigli.

Il PM ha invece chiesto l’assoluzione per due imputati minori accusati di aver costretto la denunciante a sniffare cocaina quando ancora era minorenne.

 

Malvivente ucciso da polizia prima della rapina, la banda si consegna

Modena -  Il tutto è successo troppo presto, prima ancora che i malviventi entrassero in azione. Una pattuglia della Polizia viene avvertita di una presunta intenzione di furto, si presenta sul posto e da una prima colluttazione a fuoco un agente spara e colpisce a morte un degli 8 rapinatori che di lì a poco sarebbero entrati in azione ai danni di una gioielleria a Portile, un rione di Modena. Gli altri sette malviventi si sono consegnati gettando le armi. (ro.la)

source: ITALIAH24.IT

ARRESTATI DUE ROMANI PER RAPINE IN BANCA A PESCARA

13:18 02 FEB 2011

(AGI) - Pescara, 2 feb. - Sono due romani i presunti autori di alcune rapine messe a segno nelle banche di Pescara nel 2009.
  La squadra mobile del capoluogo adriatico, diretta da Pierfrancesco Muriana, ha notificato questa mattina ai due un'ordinanza di custodia cautelare del Tribunale di Pescara. I due, rinchiusi a Rebibbia, sono Stefano Lemma, 50 anni, e Marco Eneide, 38 anni, gravemente indiziati di essere i responsabili delle rapine avvenute il 7 agosto 2009 alla filiale Caripe di via Fabrizi (bottino 53.000 euro) e il 28 agosto 2009 alla Tercas di via Fabrizi (bottino 14.000 euro). A Lemma e' contestata anche la rapina del 9 ottobre 2009 alla Caripe di via Tiburtina (bottino 18.000 euro). I due agivano a volto coperto ed armati di taglierino e il 'modus operandi' era sempre lo stesso. La polizia e' arrivata alla coppia, gia' conosciuta alle forze dell'ordine, dopo avere analizzato i filmati delle telecamere di sorveglianza degli istituti di credito rapinati. Si e' rivelata utile anche l'analisi dei tabulati delle utenze cellulari dei due romani, cosi' come ha consolidato il quadro indiziario la comparazione fisionomica tra le riprese video dei due indagati e le loro caratteristiche antropometriche. I due sono detenuti per altri colpi messi a segno in varie regioni d'Italia. (AGI) Pe/1Ett

martedì 1 febbraio 2011

Romania: stato dei Fondi per agricoltura ottimale

A quasi tre anni dall´inizio del Programma Nazionale per lo Sviluppo Rurale (PNDR), il grado di assorbimento dei fondi destinati all´agricoltura è di circa 22 per cento: l´Agenzia dei Pagamenti per lo Sviluppo Rurale e Pesca (APDRP) ha selezionato tramite il PNDR 24.436 progetti per i quali sono stati assegnati fondi europei a fondo perduto per 3,5 miliardi di euro; sono stati inoltre effettuati pagamenti di 1,78 miliardi di euro, pari a circa il 22 per cento del valore dei fondi europei destinati all´agricoltura: di questi, 841,31 milioni di euro sono per i contratti stipulati dall´APDRP, cui si aggiungono circa 947 milioni di euro per pagamenti diretti all´ettaro e pagamenti complementari effettuati dall´Agenzia di Pagamenti e Intervento in Agricoltura (APIA), scrive l´ICE.
In base al tipo di investimento finanziato dal PNDR le misure sono le seguenti:
Misura 121 - Ammodernamento delle aziende agricole: finora, APDRP ha ricevuto 5.545 richieste di finanziamento tra cui sono stati selezionati 1.845 progetti con valore a fondo perduto di 725,47 milioni di euro. I pagamenti totali realizzati sono di 228,18 milioni di euro;
Misura 123 - Crescita del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali: per questa misura sono stati firmati 684 contratti di finanziamento di 501,72 milioni di euro. I pagamenti effettuati per il progetto di crescita del valore aggiunto sono di 119 milioni di euro;
Misura 322 - Rinnovo e sviluppo dei villaggi: 607 progetti selezionati per un valore a fondo perduto di 1,53 miliardi di euro;
Misura 312 - Sostegno per la creazione e lo sviluppo delle microimprese: 3.980 richieste di finanziamento, approvati 1.339 progetti, valore a fondo perduto 197 milioni di euro circa;
Misura 313 - Incoraggiamento delle attività turistiche:  1.401 richieste di finanziamento, selezionati 583 progetti con il valore 102,73 di milioni di euro;
Misura 112 - Collocamento dei giovani agricoltori: fino in questo momento sono state presentate 6.572 richieste di finanziamento e sono stati stipulati 2.915 progetti. Il valore dei progetti stipulati supera 61,5 milioni di euro;
Misura 431 - Funzionamento dei gruppi di azione locale, acquisizione di competenze e promozione di attività sul territorio, sottomisura 431.1 - Costruzioni partenariato pubblico - privato: nel periodo settembre - ottobre 2009 sono stati presentati 112 progetti per un valore di circa 5 milioni di euro;
Misura 221 - Primo rimboschimento dei terreni agricoli: la misura è uscita la prima volta ad ottobre scorso e sono state presentate 6 richieste di finanziamento con un valore di 1,78 milioni di euro.


Marcello Berlich - by ICE.GOV.IT

Giardini Naxos, rapina e violenza sessuale: arrestato un 36enne extracomunitario marocchino

I carabinieri hanno fermato a Giardini Naxos un marocchino di 36 anni con l'accusa di violenza sessuale e rapina. L'uomo secondo i militari avrebbe molestato e poi aggredito una donna della Repubblica Dominicana.

L'avrebbe minacciata con un coltello facendosi consegnare del denaro e costringendola a subire atti sessuali. Dopo la denuncia della donna il marocchino è stato bloccato dai carabinieri.


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rom bosniache arrestate per rapine e furti perche costrette da un racket di rom bosniaci!

by Omnimilano
Chieste condanne tra gli 8 e i 20 anni di reclusione per dieci rom di origine bosniaca arrestati nell'aprile 2009 dopo la coraggiosa denuncia di una diciannovenne che con l'aiuto del fidanzato italiano si è ribellata alla vita di furti che la famiglia la costringeva a fare. Le richieste sono state formulate dal pubblico ministero Claudio Gittardi che contesta a vario titolo ai parenti della ragazza i reati di concorso in riduzione in schiavitù, violenza sessuale aggravata e induzione al consumo di sostanze stupefacenti. La pena più alta è stata invocata per il padre della 19enne, costituitasi parte civile nel processo insieme alla sorella maggiore. L'uomo, Remzija Huseinovich, risponde di tutti i reati contestati. Il pm ha invece chiesto l'assoluzione per due imputati minori accusati di aver costretto la denunciante a sniffare cocaina quando ancora era minorenne.

transilvania news entrera a far parte della redazione giornale online nazionale di net1news e di conseguenza nella google news sara sempre presente

ieri il giornale online della transilvania news ha chiesto tramite procedura selettiva di far parte della importante testata giornalistica online news h24 perche gli articoli che posteremo andranno cosi automaticamente nella famosa google news centro unico delle testate giornalistiche nazionali ed europee per dare e far avere una corretta informazione su cio che accade in  transilvania ed europa 24 ore su 24!!


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